R«Da
settimane sembra che sia scesa la sera. tenebre si sono addensate sulle nostre
piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto
di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al
suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi»,
«Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Ci sentivamo forti e capaci di tutto.
Ma la
tempesta ha smascherato la nostra vulnerabilità e lasciato scoperte quelle false
e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri
progetti, le nostre abitudini e priorità. Con la tempesta, è caduto il trucco di
quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ego sempre preoccupati della
propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta)
appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come
fratelli».