In questi giorni
stiamo assistendo ad un teatrino assurdo, irrazionale, becero e senza
senso. Siamo all'apoteosi dell'antiberlusconismo più perfido, siamo
arrivati al punto di far credere alla gente, alla massa, che sia
Berlusconi e non tutto l'insieme a distruggere la credibilità del nostro
paese. E così anni di giochi perversi che, per citare Erasmo da
Rotterdam, "fanno presa su quella grossa e potente bestia che è il
popolo" si è riusciti a collimare tutte le cause di un sistema che non
funziona, di un sistema che fa acqua fin dal suo varo (quello dell'Euro
e dell'Europa) su poche persone: quelle più scomode - Silvio Berlusconi
per l'Italia, Papandreu per la Grecia, Zapatero per la Spagna, Socrates
per il Portogallo.
Mentre per i premier dei paesi esteri sopra citati la depodestazione è
stata abbastanza semplice e quello che ha tenuto duro più di tutti è
stato Papandreu, per Berlusconi non è stato così facile e non si sa
ancora (sinceramente spero di no) se gli ultimi attacchi sferrati
possano aver portato al risultato tanto agoniato dai suoi antagonisti,
ma perché?
Perché lui ha sempre ragionato da imprenditore anche in veste di
politico, ha guardato avanti e lo ha fatto anche questa volta con quella
lettera d'intenti portata a Bruxelles giorni fa che, anche se di primo
acchito può sembrare la letterina di un bambino a Babbo Natale, in
realtà getta le basi per far si che d'ora in poi chi aspira a prendere
il suo posto di Premier si ritrovi costretto a dar conto all'Europa di
tutto quello che attualmente contesta e che sarà chiamato a dover
mantenere. Insomma ha fatto in modo che chi ha cercato di buttarlo giù
adesso sia costretto a sperare che tenga botta ancora un po', un bel
po'.
Adesso questi signori rischiano di dover spiegare e mostrare al mondo
come loro sanno fare meglio di lui o, quanto meno, uguale. Nessuno del
panorama politico attuale però sembra esserne in grado e questo, se "il
Re dovesse abdicare" comporterà inesorabilmente il rischio concreto che
Bruxelles commissari l'Italia intera, altro che il Governo come vogliono
far credere certi giornali inconsci di ciò che scrivono (o in malafede?
chissà).
Insomma il "Silvio Nazionale" qualora ceda venderà molto cara la pelle e
adesso i vari Bersani e Fini fingono di cantare una vittoria vicina, ma
sono convinto che in cuor loro stiano sperando che si inventi qualcosa
per restare "ancora un po' in piedi sulla tavola da surf".
Ma ciò che attualmente mi fa più ribrezzo è il comportamento di un non
ancora meglio precisato numero di scaldasedie che ha restituito la
tessera del PDL per passare all'UDC di Casini o peggio con il FLI di
Fini. Questa gente non ha dignità ma ovviamente se ne frega, posso
capire un Vendola, una Bindi, un Veltroni, un Rutelli, che sono nati
così e non ci si può aspettare di vedere degli asini trasformarsi in
cavalli da corsa, ma doversi render conto che dei cavalli su cui si è
investito molto preferiscono abbandonare l'ippodromo e confondersi fra
gli asini perché la corsa si fa impegnativa è una cosa che fa male.
Insomma il Mare si fa grosso, la tempesta rinforza e la nave comincia a
imbarcare acqua; adesso tutti coloro che fino a ieri sono rimasti a
bivaccare in coperta godendosi il sole invece di alzarsi ed andare ad
aiutare il resto dell'equipaggio a sgottare la sentina rubano tutte le
scialuppe ed abbandonano l'equipaggio e il Comandante.
Uso la metafora del Mare e della nave perché per la gente di Mare quello
sopra descritto è il comportamento più riprovevole che un essere umano
possa tenere.
Beh, io a questa gente auguro che una volta allontanatasi a bordo di
piccole scialuppe si accorga che la nave regge mentre loro stanno per
essere inghiottiti dal Mare e sono ormai troppo lontani perché possano
essere accolte le loro richieste d'aiuto.
Domani vedremo cosa succederà dopo l'approvazione del bilancio: se
Berlusconi si dimetterà o se resterà al suo posto. Non nascondo che una
parte di me sente l'incontrollabile curiosità di vedere come se la
caverebbero gli aspiranti disarcionatori, così tanto per farsi un paio
di risate tanto messi male per messi male almeno affonderemo ridendo.