CARNAVADO  BRAZIL  2011

 
 
IL FILMATO SI RIFERISCE ALLO SCORSO ANNO
 
 
MOLTI CARNEVALI   . . .UN SOLO PAESE
 Brasile, patria del carnevale più pazzo del mondo. Ogni città ha la sua festa e le sue tradizioni. Con una caratteristica comune: nessuno, ma proprio nessuno, resiste al richiamo del CarnavalIl carnevale è la grande festa popolare del Brasile.
Ogni città lo festeggia a modo suo, ogni regione ha le sue tradizioni, ma in tutti gli angoli di questo sterminato Paese, a Rio come a Bahia, come a Recife , il Carnaval è la festa di tutti. Personaggi importanti e gente comune, uomini e donne, anziani e bambini, persone di tutte le classi sociali e le etnie dimenticano per due giorni il proprio mondo, per immergersi in quello colorato e pazzo della danza, della musica, del travestimento e di ogni tipo di
trasgressione.
Nelle grandi città, come Rio de Janeiro e São Paulo, il carnevale è ormai una grande competizione, con le “scuole di samba” che sfilano tra allegria, suoni e colori, rigorosamente studiati con l’obiettivo di primeggiare sulle altre, e conquistare il premio in palio ad ogni edizione. La kermesse dura solo quattro giorni, ma esige mesi di preparazione. Le comunità lavorano quasi tutto l’anno nei preparativi della sfilata. Il tema è scelto con largo anticipo, i costumi ed i carri allegorici sono confezionati mesi prima del grande evento. In altre città, come Salvador de Bahia, invece, il carnevale resta soprattutto un’occasione di festa, animata dai blocos, gruppi che sfilano senza organizzazione, ma con un tema comune, e dai trios elétricos, grandi camion con altoparlanti ad alta potenza.

STORIA DEL CARNEVALE BRASILIANO 

Una tradizione lunga un secolo
Sulle origini del carnevale brasiliano ci sono almeno due diverse tesi. Secondo alcuni i festeggiamenti attuali ricordano quelli che il popolo organizzò in occasione dell’arrivo in Brasile della famiglia reale portoghese, nel
XIX secolo.
Altri sostengono, invece, che il carnevale odierno derivi dalle manifestazioni popolari che negli anni ’20 si chiamavano cordões, ed erano organizzate come i blocos di oggi.
Già all’inizio del XX secolo, il carnevale di San Paolo ricalcava le tradizioni europee, con un corso di carri che sfilavano per le vie principali della città.
I ceti più agiati organizzavano feste e balli in maschera nei club privati, con orchestre che suonavano brani della moda, fra le quali una “rilettura” della marcia trionfale dell’Aida di Verdi.
I più poveri festeggiavano nelle loro associazioni, o per la strada. Gli immigrati italiani si riunivano nei club, Ruggerone, Roma, Musitalia, e per le vie dei loro quartieri: Brás, Lapa e Água Branca.
A Rio de Janeiro la prima sfilata delle scuole di samba si tenne nel 1932, nella piazza Onze, sotto il patronato del giornale Mundo Esportivo. Vinse la scuola “Prima stazione di Mangueira”.
Per gli umili, quelli dalla pelle scura, gli immigrati, i poveri in genere, imitare i ricchi, scimmiottare la corte imperiale, travestirsi da marchese incipriato o da principessa per un giorno, fu per lungo tempo la vera ragione per partecipare a questo mercato di illusioni.
Poi, immancabilmente, il mercoledì delle Ceneri rimetteva ciascuno al suo posto. Ma senza troppa amarezza: in Brasile il giovedì è già quasi il primo giorno del prossimo carnevale

SLIDE SHOW CARNIVAL

FILMATO

REGINETTA DEL CARNEVALE DI BAHIA DEL 2010

COME LO VEDONO IN SVEZIA