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P R E S E N T A
LE CITTA' CHE FURONO . . .E CHE NON LO SONO PIU'
PARTENDO DA CRACO BASILICATA ITALIA
Civita'
è una frazione del comune di Bagnoregio,
La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante,
che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi,
rischiando di far scomparire la frazione,
per questo chiamata anche "la
città che muore" o, più raramente, "il paese che muore".
Dopo aver visitato Craco vien da pensare
E' il posto della tristezza. . .
E' il posto abbandonato dagli uomini. . .
E' il posto dove l'immaginario si confonde con la realtà. . .
E' il posto dove tutto era, ed ora non lo è più.
Il fascino della decadenzaVisitando le grandi città antiche italiane si prova l'inevitabile emozione di eternità, di città sopravvissute a migliaia di generazioni e destinate a sopravvivere al nostro futuro. Il fascino di Craco è esattamente l'opposto. Nonostante la sua millenaria esistenza, il paese è destinato alla rovina. Condannato dal terreno argilloso alle frane e devastato dal terremoto. Decadenza, il termine giusto per definire l'emozione della sua vista. Come Matera anche Craco è costruito su livelli, chi decide di avventurarsi tra i suoi ruderi non potrà mai essere sicuro di camminare su un tetto o su una strada. Un paese popolato e ricco, oggi abbandonato da tutti al suo silenzio e alla sua lenta scomparsa, nell'incantevole cornice dei calanchi lucani.E' questo il fascino antico e decadente di Craco, la caratteristica che lo accomuna alla sorte di ogni persona, di tutti noi.
Craco CITY OF THE DEAD |
ALTRI LUOGHI
Io lo conosco
questo fruscìo di canneti
sui declivi aridi
contesi dalle frane
e queste rocce magre
dove i venti e le nebbie
danno convegno ai silenzi
che gravano a sera
sul passo stanco dei muli.
E poca l'acqua che scorre
e le vallate son secche
spaccate d'argilla.
Di qui le mandrie migrano
con l'autunno avanzato
per la piana delle marine
tuffando i passi nelle paludi.
Di qui è passata la malaria
per le stazioncine sul Basento
squallide segnate d'oleandri.
Da noi la malvarosa è un fiore
che trema col basilico
in un vaso stinto di terracotta
e il rosmarino cresce nei prati
sulle scarpate delle vie
accanto ai buchi delle talpe.
Da noi si riposa il falco e la civetta segna la nostra morte.
Da noi il mondo è lontano
ma c'è un odore di terra e gaggìa
e il pane ha il sapore del grano
V I S I T I A M O L A
BORGHI ED ANGOLI STUPENDI DELLA NOSTRA BELLA ITALIA
CARI AMICI E' MIO PIACERE FARVI CONOSCERE TUTTI I VIDEO CHE PREFERISCO SU
con i bambini che giocano e che la domenica andavano in quella chiesa,
i posti dove i ragazzi si incontravano e il panorama visto da un posto vivo,
è una cosa che a me ha messo una profonda tristezza...
spero un giorno di vedere Craco...
R I V I V E R E