P R E S E N T A

GLADIATORI NEL COLOSSEO ARENA DEI COMBATTIMENTI

Le venationes (sing. venatio, ital. caccia) erano una forma di divertimento negli anfiteatri romani che implicavano la caccia e l'uccisione di animali selvatici. Le bestie selvatiche ed esotiche venivano portate a Roma dai lontani confini dell'Impero romano e le venationes si svolgevano durante la mattina, prima del principale evento pomeridiano, i duelli gladiatori. Queste cacce si tenevano nel Foro romano, nei Saepta e nel Circo Massimo, sebbene nessuno di questi luoghi offrisse protezione alla folla dagli animali selvatici presenti nell'arena. Speciali precauzioni, come l'erezione di barriere e lo scavo di fossati, venivano prese per impedire agli animali di scappare da questi luoghi. Pochissimi animali scampavano a queste cacce, sebbene talvolta sconfiggevano il gladiatore bestiarius, ovvero il cacciatore delle bestie selvagge. Migliaia di animali selvatici venivano massacrati in un giorno. Per esempio, durante i giochi tenuti da Traiano quando divenne imperatore, pių di 9.000 animali vennero uccisi.
Seguendo l'ordine degli eventi quotidiani dopo le venationes si svolgevano le esecuzioni capitali di cittadini romani di basso rango, gli humiliores. Le forme pių comuni di esecuzione includevano la morte sul rogo, la crocifissione (damnatio in crucem), o la damnatio ad bestias, ovvero la condanna del prigioniero a essere divorato vivo dalle belve nell'arena. Gli antichi scrittori lasciano intendere che, durante queste esecuzioni, la maggior parte degli uomini e donne rispettabili andavano a pranzo invece di stare a guardare.
Gli imperatori romani condannavano spesso i veri criminali -- che in seguito divennero anch'essi noti come bestiarii -- ad incontri fatali con le bestie nel Colosseo.
Ottenere gli animali dagli angoli pių lontani dell'impero era un'ostentazione di ricchezza e di potenza dell'imperatore o del munus verso la popolazione, e stava anche a significare il potere romano su tutto il mondo umano ed animale e intendeva mostrare alla plebe romana quegli animali esotici che probabilmente loro non avrebbero altrimenti mai visto.
Il GLADIATORE

era un particolare lottatore della antica Roma. Il nome deriva dal gladio, una piccola spada corta usata molto spesso nei combattimenti. La pratica dei combattimenti di gladiatori proviene dall'Etruria e, come molti altri aspetti della cultura etrusca, fu subito adottato dai romani.
La sua origine č da ricollegare al cosiddetto munus. Nell'antica Roma, munera (plurale latino) erano le opere pubbliche previste per il bene del popolo romano (populus Romanus) da soggetti facoltosi e di alto rango.
L'ipotesi che i giochi gladiatori siano nati in Etruria o che i Romani li abbiano mutuati dagli Etruschi sembrerebbe trovare fondamento su testimonianze archeologiche, in particolare pitture tombali, e su fonti letterarie.
Il nome lanista con il quale i Romani chiamavano l'imprenditore che faceva commercio di gladiatori deriverebbe dall'etrusco.
Nacquero queste figure a causa del sanguinario fanatismo del popolo romano e per questo erano considerati dei veri e propri eroi nazionali. I gladiatori non erano dei veri e propri legionari, ma erano all'inizio degli schiavi riportati dalle conquiste imperialistiche, poi entrarono criminali e infine uomini liberi che avevano qualche conto da saldare con la giustizia. Il primo spettacolo con gladiatori si svolse probabilmente nel 264 a.C. Nel 105 a.C. i giochi divennero pubblici.
Secondo la cultura popolare, prima del combattimento i concorrenti si recavano sotto la tribuna dell'Imperatore, quando egli era presente, e urlavano: " Ave Caesar, morituri te salutant.", ("Ave Cesare, coloro che si apprestano a morire ti salutano.").
I combattimenti opponevano sempre delle coppie di gladiatori differenti: Reziari, Secutores, Mirmilloni, Traci, Dimachaeri.

ALCUNE DELLE SCENE DEL FILM I GLADIATORI

LA SCENA FINALE

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