NELLA TERRA PRIMORDIALE

 

AFRICA DA DOVE INIZIO L'ICREDIBILE VIAGGIO DELL'UOMO

Una valanga di emozioni, odori e sensazioni.
Molti lo chiamano il continente nero, in realtà il colore dell'Africa è il rosso.
Rosso come il colore delle sue strade; rosso come il drappo che avvolge gli uomini Maasai; rosso come i tramonti di fuoco che ogni sera incendia le immense pianure, rosso come il sangue delle prede destinate dall'inesorabile ciclo della vita che tutto governa e domina. Durante un viaggio in Africa si incontrano villaggi costituiti da poche capanne fatiscenti, costruite con fango paglia e sterco di mucca, niente corrente, niente acqua, niente di niente, eppure tutti sono sempre pronti a sorridere.
Il rapporto umano che ho scoperto in Africa non è nemmeno lontanamente paragonabile con quello di noi occidentali civilizzati. Qui, nel continente nero, esiste un senso di fratellanza e di aiuto reciproco, difficili da essere realmente compresi dalla nostra civiltà, dove il valore per l'umanità di una persona è sostituito dal denaro, da una bella macchina, dal telefonino supertecnologico di ultima generazione
la gente è sempre in movimento impegnata ad arrivare alla fine della giornata per poi ricominciare il giorno successivo. Il futuro non esiste, c'è solo la percezione del presente.
Per noi europei il tempo esiste indipendentemente e separatamente dall'uomo, misurabile e lineare. L'europeo è schiavo del tempo.
Per esistere bisogna osservare le sue indiscutibili leggi, i suoi rigidi principi. Date, scadenze, giorni e orari. Tra l'uomo e il tempo esiste un conflitto insolubile che si conclude inevitabilmente con la sconfitta dell'uomo: il tempo annienta l'uomo.Gli africani, invece, intendono il tempo in modo completamente differente. L'uomo influisce sulla forma del tempo, sul suo corso e ritmo, può addirittura crearlo. L'esistenza del tempo si manifesta attraverso gli eventi, ed un evento dipende dall'uomo.
Il tempo è schiavo dell'uomo e delle sue azioni.
Questa è l' Africa !!! L'Africa delle grandi domande, quelle che ti fai, quando hai vissuto interiormente un'esperienza simile.
Che cosa desidero per me stesso?
Che cosa desidero per i miei figli?
Come voglio arrivare al momento della mia morte?
Voglio avere miliardi in banca o essere una persona diversa che ha reso diverse e felici altre persone?
Penso che la nostra povera Africa abbia ancora molto da offrire al mondo.
Personalmente ho imparato molto dall'esperienza che ho fatto e la consiglio a chiunque.
Il mal d'Africa esiste realmente: è quel senso di struggente nostalgia che ti assale, quando torni nel tuo mondo e ti capita d'incontrare per strada un viso nero.
Provoca sensazioni forti e fa sognare;
Per noi il mal d'Africa è un bellissimo ricordo, per loro è un triste futuro.
Akuna Matata ( non c'è problema ) è il loro motto, soffrono la fame, la sete, provano dolore, non hanno la luce elettrica, l'acqua corrente, ma ,anche in situazioni estreme di sopravvivenza, sorridono sempre.
 

AKUNA MATATA

 

Categoria:  Viaggi ed eventi

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