IMPARIAMO A CONOSCERE IL NOSTRO SOLE

TEMPESTE SOLARI

Nelle ultime ore l’attività solare pare essersi improvvisamente risvegliata. Sulla nostra stella si sono verificati tre brillamenti di classe X in sole 24 ore, registrando uno dei periodi più prolifici del ciclo undecennale. Ad una prima analisi sembrava che le nubi di plasma e di particelle cariche, ossia l’onda d’urto degli eventi, non fossero dirette verso il nostro pianeta, ma ulteriori e più approfondite osservazioni hanno suggerito che una parte di tale materiale andrà a sfiorare il nostro campo magnetico nella giornata di domani. L’evento più intenso ha già scatenato un’onda di ionizzazione nella parte alta della nostra atmosfera, andando ad interferire con le comunicazioni ad alta frequenza, come le trasmissioni radio e le comunicazioni di aeromobili. Nelle prossime ore, tuttavia, l’onda d’urto potrebbe mettere fuori uso i satelliti di telefonia mobile e i sistemi di comunicazioni GPS, per cui potrebbero verificarsi brevi ma estesi blackout. La protezione offerta dal campo magnetico terrestre, che assorbe la maggior parte delle particelle nocive per la nostra salute, fa si che i brillamenti risultino innocui. Tuttavia, specie quelli di classe X, come quelli avvenuti nelle scorse ore, possono causare un malfunzionamento dei satelliti e disturbare lo strato di atmosfera attraverso il quale passano le comunicazioni, causando delle interruzioni. Se l’espulsione di massa coronale (CME) prodotta fosse diretta interamente verso la Terra, i danni sarebbero potuti essere anche più gravi.

I CME sono in grado di causare estesi blackout alle linee elettriche ed elettroniche, mettendo fuori uso per settimane o mesi gran parte dell’attuale tecnologia. Reti telefoniche, internet, reti elettriche sarebbero fuori uso, determinando danni per miliardi di euro. Per questo motivo la meteorologia spaziale scruta costantemente i fenomeni solari, che a differenza del passato, potrebbero determinare intensi danni alla società moderna. Eventi di questa portata, è bene ribadirlo, non sono previsti nelle prossime ore, così come è possibile che non si verifichino nemmeno interruzioni satellitari. Una previsione è solo la probabilità che un evento si verifichi, e non certezza. Inoltre, in presenza di tali difficoltà previsionali, analisi deterministiche risultano estremamente complicate. Secondo l’ultimo comunicato della NOAA, la nube domani sfiorerà soltanto il nostro pianeta. Eventi come quelli descritti in precedenza, inoltre, hanno tempi di ritorno molto elevati. L’ultima si verificò nel 1859.