P R E S E N T A

Vincent van Gogh

Autore di ben 864 tele e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi iniziati e non portati a termine più diversi appunti probabilmente destinati all'imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese, tanto geniale quanto incompreso in vita, van Gogh influenzò profondamente l'arte del XX secolo. Dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali morì all'età di 37 anni per una ferita da arma da fuoco, molto probabilmente auto-inflitta. In quel momento i suoi lavori erano molto poco conosciuti e apprezzati ancor meno.

Van Gogh iniziò a disegnare da bambino nonostante le continue pressioni provenienti dal padre che era un pastore protestante il quale continuò ad impartirgli delle norme severe. Continuò comunque a disegnare finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, aveva trent'anni, e realizzò molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni della sua vita. I suoi soggetti consistevano in autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli. La sua formazione si deve all'esempio del realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon e del messaggio etico e sociale di Jean-François Millet.

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LA SUA GRANDIOSA OPERA

AUTORITRATTI

La sua Vita

Da un fallimento all'altro, da una disillusione all'altra, l'aspirante predicatore, l'improbabile apostolo dei minatori, l'inefficiente commesso venuto dalla provincia olandese scopre, a Parigi, la propria vocazione. Sarà pittore. Mentre raggiunge l'apice il successo degli impressionisti, Van Gogh si esprime con un'arte nuova, senza "stile", con in'inconfutabile violenza disarmonica e una assoluta mancanza di armonia o delicate sfumature tonali. La Natura ed il paesaggio risultano deformati, agitati, carichi di presagi, schizzati con pochissime pennellate. Non a caso, nonostante l'affettuoso appoggio del fratello Thèo, Van Gogh non riuscira' a vendere nemmeno un quadro da vivo. Nella brevissima parabola di un vita bruciata troppo in fretta, i colori schizzano sulla tela quasi senza un progetto: figure, paesaggi, interni, luci vengono completamente rielaborati e stravolti dallo stato d'animo del pittore, diventando un'immagine anteriore, che ha solo un aggancio iniziale con la realta' esterna. La pittura è un bisogno esistenziale, una ricerca ora mistica ora disperata, un modo per cercare di risolvere il problema della solitudine, dell'incomunicabilita'. Al culmine della nevrosi, Vincent si lancia in una terribile foga creativa che lo porta a lavorare freneticamente: ma, invece di placarne le ansie, la pittura esaspera la tensione del maestro, fino al suicidio, con un colpo di rivoltella nel 1890 che fa volare i corvi sul campo di grano e apre la via maestra della pittura contemporanea.

VIDEO CORRELATI AD ESSA ED ALLE SUE OPERE

Dream di Kurosawa

Un film dove il grande Regista sogna di rivisitare i Luoghi

 dove  Vincente van Gogh dipinse i suo quadri