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ROMA CITTA' ETERNA VISTA DA CORRADO AUGIAS

Le prime tracce di insediamenti nell'area risalgono alla cultura dell'uomo di Neanderthal.

Agli Inizi

Nella zona di Roma sono stati effettuati diversi ritrovamenti, il più antico dei quali si riferisce al sito della Valchetta, con resti risalenti a 65.000 anni fa. Nella zona di Casal de' Pazzi, uno scavo ha restituito ossa di animali risalenti a circa 20.000 anni fa; mentre in via di Torre Spaccata, lo scavo per la costruzione di un istituto tecnico ha portato alla luce resti di un insediamento umano risalente a circa 60.000 anni fa.

Le tracce successive risalgono all'età del ferro e sono riferibili all'arrivo di genti di stirpe indoeuropea (Latini), stando alle teorie correnti, nel quadro di un generale fenomeno di migrazione che sembra essersi svolto verso la penisola italiana in due ondate successive (prima il gruppo latino-falisco e quindi il gruppo umbro-sabello).

I Falisci occupavano la valle del Tevere, tra i monti Cimini e i Sabatini, mentre i Latini si erano stanziati nel Latium vetus ("Lazio antico"), che andava dalla riva destra del corso finale del Tevere ai Colli Albani.

Il loro territorio confinava con quello di diverse altre popolazioni, la più importante delle quali era sicuramente quella degli Etruschi, a nord del Tevere.

I Volsci, di origine osca, occupavano la parte meridionale del Lazio e i monti Lepini; gli Aurunci, la costa tirrenica a cavallo dell'attuale confine tra Lazio e Campania; a nord, sull'Appennino, si trovavano i Sabini; a est gli Equi. Nella valle del Trero, gli Ernici controllavano la via commerciale per la Campania e, tra Ardea ed Anzio, erano stanziati i Rutuli.

La posizione geografica della futura Roma ebbe sicuramente un ruolo fondamentale, posta all'incrocio tra la via fluviale e la via di terra che, tramite il guado dell'Isola Tiberina, mette in collegamento l'Etruria con la Campania, quindi il mondo etrusco con quello della Magna Grecia. Nell'urbanistica attuale si è conservato il ricordo di questo passaggio: da via Lungaretta, che anticamente corrispondeva al tratto finale della Via Aurelia, si scende dal Gianicolo fino al moderno ponte Palatino (ma che si trova accanto ai resti dell'antichissimo Ponte Sublicio), per trovarsi nella zona dell'antico mercato del Foro Boario; da qui, lungo la valle del Circo Massimo, si arriva facilmente al punto dove si biforcano la Via Latina e la Via Appia.

Età protostorica e fondazione [modifica]

I primi insediamenti nella zona della futura città di Roma sorsero sul colle Palatino intorno al X secolo a.C. (ma le prime tracce archeologiche risalgono almeno al XIV secolo a.C.), mentre successivamente vennero occupati anche i colli Esquilino e Quirinale. Resti archeologici hanno dimostrato come lungo il Tevere fino a Ostia esistessero, tra la fine dell'Età del Bronzo e l'inizio dell'Età del Ferro, tutta una serie di fitti villaggi, che aveva occupato quasi ogni collina lungo il fiume: all'epoca di Strabone (I secolo a.C.) erano tutti scomparsi[1].

La città si venne quindi formando attraverso un fenomeno di sinecismo durato vari secoli, che vide, in analogia a quanto accadeva in tutta l'Italia centrale, la progressiva riunione in un vero e proprio centro urbano degli insediamenti dispersi sui vari colli. Ed è quello che verosimilmente può essere accaduto sul Palatino, che inizialmente era composto da vari nuclei abitativi indipendenti: il Romolo della leggenda può essere stato il realizzatore della prima unificazione di questi nuclei in un'entità unica.

La data tradizionale alla metà dell'VIII secolo a.C., corrisponde al momento in cui i dati archeologici disponibili indicano la creazione di una grande necropoli comune sull'Esquilino, che sostituisce i precedenti luoghi di sepoltura nelle zone libere tra i villaggi, ormai considerate parte integrante dello spazio urbano, come ad esempio l'area del colle Velia, l'altura intermedia tra il Germalo ed il Palatino vero e proprio. Scavi al Foro Boario hanno scoperto della ceramica greca dell'VIII secolo a.C. che dimostra i rapporti commerciali con le prime colonie elleniche di Ischia e Capua[2]. Inoltre, sempre risalenti alla metà dell'VIII secolo, abbiamo le tracce archeologiche di una obliterazione di capanne sul Palatino, con la conseguente creazione di un unico sito abitativo che può essere riconosciuto come la prima dimora dei re di Roma, almeno fino al 750-725, data in cui si viene a creare un duplicato della regia palatina nella zona del futuro locus Vestae. In relazione alla capanna regia del Palatino si hanno anche la fossa di fondazione e alcune rasature di muri risalenti allo stesso periodo, che possono essere interpretati come i muri della prima Roma, la Roma quadrata delle fonti annalistiche.

La data ufficiale fu fissata da Marco Terenzio Varrone, secondo il quale la città era stata fondata da Romolo e Remo il 21 aprile del 753 a.C. Altre fonti riportano tuttavia date diverse: Quinto Ennio, poeta latino del III-II secolo a.C., nei suoi Annales colloca la fondazione nell'875, lo storico greco Timeo di Tauromenio (IV-III sec. a.C.) nel'814 (contemporaneamente, quindi, alla fondazione di Cartagine), Fabio Pittore (III a.C.) all'anno 748 e Lucio Cincio Alimento nel 729.

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