Inglesi, vi stanno disinformando
by
Antonino Zichichi
Emeritus Professor of
Advanced Physics, University of Bologna, Italy
È fuori discussione che
l'Inghilterra sia stata la culla della democrazia
moderna e chi scrive ha avuto il privilegio di
conoscerla agli inizi dei lontani anni cinquanta del
secolo scorso, quando a Londra era quasi impossibile
trovare un ristorante in cui si potessero mangiare gli
spaghetti, per non parlare del «caffè ristretto».
Arrivato in Inghilterra venni accolto con una tale
carica di simpatia da dimenticare le difficoltà di una
lingua che conoscevo da autodidatta. Il capo del gruppo
di ricerca nel quale ebbi il privilegio di entrare era
una figura mitica della Fisica: il Professore Patrick
M.S. Blackett, Grande Ammiraglio della Marina
Britannica, Premio Nobel e Lord. Aveva scoperto negli
anni trenta, con il nostro Beppo Occhialini (uno dei
padri fondatori della fisica italiana del dopoguerra),
la produzione nei raggi cosmici di antielettroni ed
elettroni prevista dall'equazione di Dirac. Scoperta
destinata ad aprire le frontiere della realtà detta
virtuale in quanto nessuno strumento riuscirà mai a
osservarla, ma che produce effetti misurabili con rigore
galileiano. Blackett era amico di Bertrand Russell al
quale volle presentarmi per discutere di Galileo
Galilei. Nelle sue parole di presentazione c'era tutta
la simpatia e la stima per l'Italia. Grazie a Blackett
entrai nel cuore della Fisica moderna. La scoperta
dell'antimateria nucleare, mi portò a conoscere un altra
figura mitica, l'autore della famosa equazione prima
citata, Paul Dirac, che ci aprì gli occhi sulla
esistenza di antiparticelle, antimateria, antistelle e
antigalassie. Insomma oltre al mondo deve esistere un
antimondo. Quando Dirac mi invitò a casa sua per
festeggiare la scoperta dell'antimateria nucleare, la
Signora Dirac (ungherese), sapendo che ero siciliano,
preparò come dolce l'equivalente ungherese della
«cassata siciliana».
Può una Nazione che vanta un altissimo numero di
scienziati, tutti amanti dell'Italia, avere della nostra
Patria un'idea tanto negativa come sembra emergere da
una parte della stampa inglese? Si potrebbe pensare a un
affettuoso interesse per evitare che in Italia si
instauri una dittatura. Il governo è però retto da una
persona democraticamente eletta. La popolarità di Silvio
Berlusconi è sotto gli occhi di tutti. Il motivo è nei
risultati che il governo da lui guidato riesce ad
ottenere, nonostante le enormi difficoltà in cui è
costretto a operare. Difficoltà legate al fatto che i
cinquant'anni di guerra fredda - con la celata alleanza
tra governo (Dc e alleati) e opposizione (Pci) - hanno
prodotto in Italia un sistema in cui chi vince le
elezioni ha enormi difficoltà a governare.
Quando si scriverà la Storia di questo angolo d'Europa
verrà fuori che senza l'ingresso in politica di
Berlusconi ben cinque anni dopo il crollo del Muro di
Berlino si sarebbe realizzato un fatto senza precedenti.
A reggere le sorti del nostro Paese sarebbero state
chiamate quelle stesse forze condannate e perdenti nella
storia del mondo i cui ideali hanno portato al Muro di
Berlino, che ha due componenti, una politica e una
culturale. Quella politica ha dovuto scontrarsi con
Berlusconi, quella culturale con nessuno in quanto
durante il mezzo secolo di Guerra Fredda il potere
culturale in Italia è stato totalmente dominato dalla
sinistra. Ecco come mai se sei di sinistra non hai
bisogno né di invenzioni né di scoperte per essere
classificato tra gli scienziati: la componente culturale
del Muro di Berlino è rimasta intatta. Gli attacchi a
Berlusconi trovano infatti ancora oggi subito appoggio e
condivisione in quella cultura dominante aggrappata al
Muro di Berlino.
Non è necessario essere politologi per capire che in
Italia non c'è alcuna dittatura. Le elezioni sono
libere. Non ci sono persone che vengono picchiate,
manganellate, incarcerate per le loro idee. Eppure c'è
qualcosa di grave nelle informazioni che vanno
dall'Italia all'estero. La saggezza popolare, che nel
corso della lunga Guerra Fredda non ha mai dato il
potere al Pci esiste ancora e lo dimostrano i risultati
elettorali che nel 1994 hanno dato la vittoria a
Berlusconi; poi c'è stato il ribaltone e il potere è
andato alla sinistra. Nel 2001 ha vinto le elezioni
Berlusconi che è rimasto fino al 2006, anno in cui le
elezioni le ha vinte Prodi che, per liti interne alla
sinistra, fu costretto a lasciare nel 2008; le elezioni
hanno riportato Berlusconi al governo.
Non avrei mai pensato che nella culla della democrazia
potessero essere diffuse notizie che non hanno alcun
legame con la verità. Questa disinformazione reca
gravissimi danni all'immagine dell'Italia nel mondo.
Quando Berlusconi è stato sconfitto, si è seduto sui
banchi dell'opposizione e ha fatto politica. Non ha
demonizzato i suoi avversari. È rimasto nel gioco della
democrazia: chi vince governa, chi perde torna a casa. E
sarà così anche alle prossime elezioni. Chi non accetta
la scelta della maggioranza degli italiani, sono quelli
rimasti aggrappati al Muro di Berlino. È lì che
percepisco un sentimento anti-democratico. È la logica
di chi dice: Berlusconi non può governare perché
indegno, quasi fosse il simbolo di un male metafisico.
Berlusconi il nemico, Berlusconi da odiare, Berlusconi
da delegittimare e abbattere con ogni mezzo. Berlusconi,
il tiranno.
Chi evoca la dittatura in tempi di democrazia offende i
martiri di tutti i totalitarismi: quelli di Hitler e di
Pol Pot, di Stalin e della Spagna di Franco, di Tito,
del fascismo, del Portogallo di Salazar, i desaparecidos
argentini, gli studenti cinesi, i vietnamiti e i coreani
del nord, le vittime cilene e di tutte le teocrazie
islamiche o non islamiche, i martiri di Cuba e di quei
Paesi del Sudamerica, dell'Asia e dell'Africa dove la
libertà è morta. Alcuni fra questi erano poeti,
commediografi, romanzieri. E hanno narrato e raccontato,
con l'ombra della morte alle spalle, la tragica realtà
delle dittature. Non avevano giornalisti ad ascoltarli,
ma giustizieri. È troppo facile, e terribilmente vile,
fare gli antifascisti senza fascismo.
Cari amici invitate i vostri lettori a venire in Italia
per constatare se c'è democrazia o dittatura. Negli
ultimi quindici anni sono venuti in Italia decine di
migliaia di scienziati da tutto il mondo per partecipare
alle attività del Centro di Cultura scientifica Ettore
Majorana a Erice, che appartiene anche a voi inglesi
essendo nato grazie a Blackett e a un grande amico e
collega inglese, John S. Bell, autore del famoso Teorema
della Disuguaglianza, che porta il suo nome. Invitate i
vostri lettori a verificare queste verità; invitateli a
visitare in Abruzzo un gioiello della scienza di
frontiera: il più grande e potente laboratorio
sotterraneo del mondo, dove il sole non sorge né
tramonta. Brilla sempre, giorno e notte, di neutrini.
Berlusconi è accusato di infischiarsene di scienza e
cultura. I fatti dicono che non è così. Berlusconi ha
scelto, come suo braccio destro, una persona da tempo
impegnata nella cultura moderna, Gianni Letta, che ha al
suo attivo il coraggio di avere creato in Italia una
pagina scientifica su un quotidiano di cui era il
direttore; il successo dell'iniziativa ha portato i
giornali di massima diffusione ad aprire le loro porte
alla cultura scientifica. Per i Beni Culturali
Berlusconi ha scelto Sandro Bondi che ha dato priorità
alla grande alleanza tra cultura scientifica e cultura
umanistica. Il suo compito è di straordinaria difficoltà
dovendo incominciare ad abbattere l'ancora quasi
intoccabile Muro di Berlino «culturale». Per
l'Università e la Scienza, Berlusconi ha scelto una
giovane ragazza che ha avuto il coraggio di partire con
una Riforma contro la quale si sono scatenati gli
attacchi della cultura aggrappata al Muro di Berlino.
Pochi mesi fa un gioiello della fisica mondiale, il Cern
di Ginevra, ha corso il rischio di perdere il sostegno
di qualche Nazione. Il governo italiano - grazie a
Berlusconi e a Frattini - si è subito mosso per evitare
l'inizio di una fase negativa nel più grande laboratorio
di fisica subnucleare delle alte energie esistente al
mondo. Una delle nostre bandiere è la Scienza senza
segreti e senza frontiere. Berlusconi ha proposto Erice
per gli incontri di pace tra Palestinesi e Israeliani.
Dateci una mano anche voi portando ai vostri lettori le
nostre notizie.
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